Il lato croccante del menu: la nocciola

Un tempo si raccoglievano a mano, in ginocchio, con una sporta allacciata in vita, arrancando tra l’erba. Vi si dedicavano soprattutto le donne e i bambini, nelle campagne di Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Ora è tutto cambiato. Anche quest’anno – da fine agosto a metà ottobre -, sulle colline italiane sono entrati in azione i grandi macchinari che hanno sostituito la manodopera per aspirare i frutti lasciati cadere a terra dalla brattea aperta, l’involucro erbaceo che protegge il frutto con il guscio. Il raccolto 2019 della nocciola però ha lasciato l’amaro in bocca ai produttori italiani, come sottolinea Sergio Lasagna, presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp, che rappresenta 1200 soci: «Purtroppo le gelate primaverili hanno bloccato la maturazione delle gemme e il risultato nella nostra regione è un calo del cinquanta per cento nella produzione, con un mercato molto instabile, sempre condizionato dalla concorrenza dei turchi».