Il primo dicembre 1984, nel cortile di via Mendicità Istuita a Bra, apre il Boccondivino, locale storico degli arcigolosi. La prima cuoca, convinta a tornare ai fornelli, è la mitica Maria Pagliasso, qui ritratta negli anni 90 sul balcone del ristorante con una delle chioccioline della collezione di Carlin
Fu Bartolo Mascarello, patriarca del Barolo, ad accogliere in Langa i ragazzi dell’Arci Langhe. Il suo salotto-cantina era un punto d’incontro di intellettuali, politici, uomini di cultura: da Pietro Nenni a Antonio Giolitti, da Giancalo Pajetta Lucio Magri, da Giulio Einaudi a Giorgio Bocca. Bartolo ci ha lasciato in una mattina piena di sole del marzo 2005, dopo aver rilasciato, in gennaio, l’ultima sua intervista per il libro “Slow Food Revolution”. Nella bella foto di Marcello Marengo è con Carlin a Pollenzo, subito dopo l’apertura dell’Agenzia nel 2004. A Bartolo è dedicato il libro.
La prima tessera che porta anche il nuovo slogan Slow Food, che ha dato il titolo al manifesto in reazione ai fast food appena arrivati in Italia: lo scrisse Folco Portinari e fu pubblicato dal quotidiano “il manifesto” il 3 novembre del 1987
Nel 1989, anno in cui nacque Slow Food a Parigi, la tessera dell’associazione aveva il cappello dei rivoluzionari francesi, per festeggiare i 200 anni della presa della Bastiglia. Furono i cuochi dei nobili, rimasti senza lavoro, a fondare i moderni ristoranti
Con il tesseramento del 1988 compare per la prima volta il simbolo che poi diventerà una costante di Arci Gola e infine, dal 1989, di Slow Food
Arci Gola, lega gastronomica dell’Associazione ricreativa di sinistra, nasce nel 1986. Questa è la prima tessera dell’Associazione Arci Gola per 1987, fondata il 26 e il 27 luglio 1986 alla Tenuta di Fontanafredda, a pochi chilometri da Alba. Il disegno del pentolene, preso da un’immagine rinascimentale, è sempre di Gianni Sassi
La copertina del primo numero della rivista “La Gola”, uscita nell’ootobre 1982, che fu uno dei centri di studio della cultura materiale in cui si ispirò il giovane Carlo Petrini per fondare l’associazione Arci Gola, nata nel 1986 a Bra
Alla Casa del Popolo di Montalcino, dove nacque nel 1982 la vocazione per il buon cibo dei giovani giunti con l’Arci Langhe da Bra, un convegno certifica la “riappacificazione” tra piemontesi e toscani e fa nascere l’interesse a sinistra per un modo di mangiare più intelligente. “Basta con le costine bruciacchiate!”. Al tavolo, da destra, si scorgono: lo scrittore Folco Portinari, l’allora presidente dell’Arci nazionale, Enrico Menduni, l’allora sindaco della cittadina Mario Bindi, il giornalista dell‘“Unità” Silvio Trevisani, il dirigente del Pci Fabio Mussi e – ultimo a sinistra – Carlo Petrini
Una allegra tavolata dopo il convegno nella Casa del Popolo di Montalcino, nel 1989, con la partecipazione dell’attore Paolo Hendel (da sinistra) e dell’autore dei fumetti di Bobo, Sergio Staino
Una foto di un incontro svoltosi a Montalcino alla fine degli Anni Ottanta, alla Casa del Popolo dove il gruppo giunto da Bra si scontrò con l’Arci senese. Con il titolo “A tavola con il Pci”, per tre anni, dal 1987 al 1989, furono presentati i migliori ristoranti delle Feste dell’Unità, dopo regolare concorso svoltosi sulle pagine di A/R, il supplemento del quotidiano comunista. Al tavolo della presidenza, da sinistra: Fabio Mussi, l’allora sindaco Mario Bindi, Massimo D’Alema (direttore dell’Unità dal 1989), il caporedattore dell’inserto Silvio Trevisani (recentemente scomparso), Michele Serra, Carlo Petrini (seminascosto) e Enrico Menduni, allora presidente nazionale dell’Arci
Una vignetta di Sergio Staino (gentilmente concessa dall’autore) apparsa sulla newletter “Slow Food” n. 6 del 1992, che potrebbe riferirsi con simpatia alla gita dell’Arci Langhe a Montalcino con la quale si apre il libro
Il logo disegnato da Gianni Sanni, grafico e intellettuale milanese che fu tra i fondatori della rivista “La Gola”, dove Petrini incontrò gli intellettuali con i quali avrebbe poi fondato Slow Food e più recentemente l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo