La mostra “Il buon Paese a tavola” a cura di Clara e Gigi Padovani, presso Format di Orbassano, rimane aperto fino al 10 marzo 2012, poi tornerà alle Ogr di Torino con la “Fare gli italiani” [Fito Gigi Padovani]
Il designer Andrea Vecera (da sinistra), che ha curato la comunicazione per Format di molti eventi, e Bob Noto, autore della copertina del libro “Italia Buon Paese”, si sono incontrati alla inaugurazione del 28 gennaio 2012 [Foto Gigi Padovani]
Stefano Gobbi, fondatore e socio della Dinoitre Eventi, di Orbassano, che ha curato l’organizzazione dell’evento [Foto Gigi Padovani]
La fotografa Donata Columbro al lavoro all’interno della mostra di Format [Foto Gigi Padovani]
L’aperitivo della inaugurazione è stato preparato dall’azienda e Red & White Winebar [Foto Gigi Padovani]
L’immagine della Kartell e della sua storia si racconta attraverso i suoi prodotti: il fondatore era un ingegnere chimico laureatosi con il premio Nobel Natta. Intuì l’uso della plastica per realizzare oggetti di alto design internazionale. E con Identità Golose i cuochi, dal 2005, salgono sul palcoscenico, la cucina è show [Foto Gigi Padovani]
In tv, sui giornali, nel web il cibo è protagonista e gli chef diventano delle star televisive: è l’ultimo pannello, con gli oggetti della Kartell, aziendfa fondata da Giulio Castelli nel 1949. Nel cartellone si riconosco Gualtiero Marchesi, Davide Scabin, Massimo Bottura e Gianfranco Vissani [Foto Gigi Padovani]
Gli ospiti presenti alla inaugurazione sono stati coccolati dalle dolcezze preparate dal pasticciere di Rivalta Marco Vacchieri, che ha offerto anche la cioccolata calda fondente. Intato Alberto Zambernardi, direttore delle Ogr, sta spiegando le caratteristiche della mostra “Fare gli italiani” [Foto Donata Columbro courtesy]
Davanti al pannello che ricostruisce la nascita della critica gastronomica, anche una autentica Vespa degli Anni Cinquanta, simbolo del miracolo economico
Con la rivista “La Gola”, la Guida Michelin Italia e poi le guide Espresso e Gambero Rosso, dagli Anni Settanta in avanti nasce la moderna critica gastronomica italiana [Foto Gigi Padovani]
Alberto Zambernardi, il direttore delle Ogr, le Officine Grandi Riparazioni che ha ospitato questa mostra a Torino prima di Format (al centro con la maglia arancione) ha illustrato il progetto del Comitato Italia 150 [Foto Donata Columbro courtesy]
Con il boom economico, tra il 1957 e il 1963, cambiano gli stili di vita, aumenta il potere d’acquisto degli italiani. L’ottimismo dell’abbondanza contagia televisione, musica, cucina. L’Italia si trasforma da Paese agricolo a potenza industriale. Davanti al tabellone con la Nutella (1964) la famosa poltrona Sacco (1968) disegnata da Gatti, Paolini e Teodoro per Zanotta e lo sgabello dei fratelli Castiglione (1957) per Zanotta [Foto Gigi Padovani]
Alcuni oggetti del periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale: il pic nic per andare fuori porta e il giradischi. Il fotografo Bob Noto (autore anche della copertina del libro “Italia Buon Paese” illustra la gastronomia di quegli anni. [Foto Donata Columbro courtesy]
Una suggestiva immagine di Donata Columbro nello show room, tra modernariato di fine Ottocento e moderni divani di alto design
Claudio Spinello illustra le caratteristiche della sedia Masters disegnata per Kartell da Philippe Starck nel 2010, che è un omaggio a tre icone del design: la Serie 7 (1955) di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair (1955) di Eeero Saarinen e la Eiffel Chair (1949) di Charles Eames. Il tavolo si chiama Reale, fu disegnato dal grande architetto Carlo Mollino nel 1946 ed è stato riproposta da Zanotta. Nella foto, a destra, Stefano Gobbi che ha curato le didascalie di questa foto-gallery per la parte del design [Foto Donata Columbro courtesy]
Il fascismo plasma la società italiana a sua immagine e somiglianza: organizza le Massaie rurali, dando dignità al lavoro della casalinga perfetta.
La cucina tra le due guerre è caratterizzata da piatti poveri. Ai fornelli acquistano notorietà due donne, indipendenti e all’avanguardia
per le loro idee: Ada Boni (1891-1973), autrice del famoso “Talismano della felicità” e Amalia Moretti Foggia (1872-1947), una delle prime laureate in medicina, famosa per la rubrica settimanale e i libri scritti con lo pseudonimo Petronilla. Da sinistra, Domenico Musci, Clara Vada Padovani e Claudio Spinello [Foto Donata Columbro, courtesy]
Da fine Ottocento in avanto a Salò (Bs) viene prodotto l’ Acqua di Cedro, che poi diventerà la Cedrata Tassoni. La libreria Open del marchio di arredamento Jesse è stata allestita con 250 bottiglie dell’amata cedrata Tassoni, alla luce della presenza nel pannello allestito a fianco di una pubblicità d’epoca della bevanda stessa, creando un notevole effetto armonico e cromatico, che ha stupito e piacevolmente colpito il pubblico intervenuto. [Foto Gigi Padovani]
Dai laboratori artigianali nascono le prime industrie dolciarie, come la Talmone (ora Venchi) caratterizzato dai due “vecchinI” con la tazza di cioccolata calda. La libreria è la Open [Foto Gigi Padovani]
I ricettari ottocenteschi erano regionali: per la prima volta Pellegrino Artusi (1820-1911) tentò di dare una visione nazionale alla nostra cucina, con unascrittura elegante e arricchita da aneddoti. E Francesco Cirio produsse a Torino le prime verdure in scatola: fondò ll’industria conserviera italiana. Nell’ambientazione di Format, con un abito di fine Ottocento, è accostata a una lampade Kartell Bourgie (2004) disegnata da Ferruccio Laviani: ha un motivo plissé che scherma la fonte luminosa [Foto Gigi Padovani]
Camillo Benso conte di Cavour favorì la nascita del moderno Barolo nelle cantine della Marchesa Giulia Falletti. E anche l’aperitivo nasce a Torino: Clara Vada Padovani, autrice del libro con il marito Gigi Padovani, sta spiegando agli ospiti il pannello dedicati ai vini
Quando l’Italia diventa una nazione, la malnutrizione è diffusa in tutta la penisola: nel Settentrione si stenta con zuppe e polenta, nel Meridione con maccheroni e verdure. In primo piano un antico bancone di falegnameria repucerato da Claudio Spinello e dalla moglie [Foto Gigi Padovani]
I curatori Clara e Gigi Padovani, di spalle, con Stefano Gobbi accanto (a sinistra) hanno introdotto il tema al quale sono dedicati gli undici pannelli, che è tratta dal libro “Italia Buon Paese”, Edizioni Blu [Foto Donata Columbru, courtesy]
All’inaugurazione della mostra ospitata presso Format erano presenti i partner istituzionali dell’iniziativa. Da sinistra nella foto: Claudio Spinello di Format, Stefano Gobbi della DiNoiTre Eventi che ha organizzato il progetto, il sindaco di Orbassano Eugenio Gambetta, il direttore del Museo del Gusto di Frossasco, Ezio Giaj, i curatori della mostra Clara e Gigi Padovani. Inoltre hanno partecipato il direttore delle Ogr (precedente sede della mostra che ha prestato i pannelli) Alberto Zambernardi, l’artista Domenico Musci e il fotografo Bob Noto [Foto Donata Columbro courtesy]
Il pannello illustra la forza del settore agro-alimentare italiano: siamo il Paese con più prodotti a tutela Dop e Igp dell’Unione Europea. La cartina della penisola risale agli Anni Cinquanta ed è stata disegnat da Carlo Nicouline per un opuscolo dell’Ente Nazionale Risi (tratta dalla collezione dell’artista e scrittore Domenico Musci, presente alla inaugurazione del 28 gennaio 2012). La lampada che vi è accostato è la Cadmo prodotta da Artemide, risale al 2006 ed è stata disegnata da Karim Rashid. Con un’altezza di 174 cm, è un’illuminazione scultorea dalla personalità decisa. Il designer Karim Rashid è nato al Cairo da padre egiziano e madre inglese, cresciuto in Canada e si è specializzato in Italia: un progetto all’insegna della multiculturalità [Foto Gigi Padovani]
Tutti i partecipanti all’evento hanno avuto la possibilità di seguire una particolare visita guidata dell’esposizione, durante la quale i pannelli illustranti 150 anni della storia della cucina italiana sono stati raccontati dai curatori della mostra, affiancati dagli interventi di contestualizzazione degli elementi storici e di design, curati da Claudio Spinello, titolare di Format Progetti Abitativi: a ciascun pannello e periodo, infatti, sono stati accostati dei pezzi che hanno fatto la storia del design italiano, prodotti da aziende che fanno parte dell’offerta abitativa dello showroom [Foto di Gigi Padovani]
Il progetto “Il Buon Paese trova casa da Format” è nato per unire la cultura della nostra cucina con la storia del design: la mostra è visitabile presso lo showroom di Orbassano (To), a ingresso libero e con orari negozio, fino al 10 marzo 2012. Tutti coloro che fossero interessati a effettuare delle visite guidate possono segnalarlo telefonando al numero 011 900 2071
[Foto Gigi Padovani]
Il nuovo allestimento della mostra inaugurata il 28 gennaio 2012 nello show room di Format Progetti Abitativi, via Giordano Bruno 13, a Orbassano: con il progetto “Il Buon Paese trova casa da Format”, coordinato da Stefano Gobbi e a cura di Clara e Gigi Padovani, gli undici pannelli dedicati alla storia del cibo italiano – che erano stati presentati alle Officine Grandi Riparazioni di Torino (Ogr) accanto alla mostra “Fare gli italiani” per i 150 anni dell’unità nazionale – sono stati ambientati all’interno dell’evoluzione del design “made in Italy”, con le migliori firme dell’architettura. La mostra è aperta fino al 10 marzo 2012 [Foto Donata Columbro courtesy]
Una fredda giornata invernale con un po’ di nevischio ha accolto i numerosi partecipanti all’inaugurazione della mostra “Il Buon Paese a tavola”, che dopo le Ogr ha trovato casa da Format, con una nuova ambientazione curata da Claudio Spinello e sua moglie. L’evento ha avuto il patrocinio della Città di Orbassano, del Museo del Gusto e della Pro Loco di Orbassano
[Foto Donata Columbro courtesy]