Si sta per congedare il 2020, l’anno peggiore delle nostre vite. O almeno di chi, come noi, non ha subito i traumi della Seconda Guerra Mondiale. Il Covid-19 ha tragicamente posto fine a troppe esistenze e ci ha privato di tanti momenti di felicità: gli affetti più cari tra parenti e amici; la convivialità, che ci serve come il pane; i viaggi, strumento di conoscenza e di apertura mentale; le mostre, i concerti e gli spettacoli, piaceri dell’anima e dell’intelletto. Ci sono rimaste alcune piccole gioie: come la lettura e il cimentarsi a realizzare a casa dei piatti suggeriti da un libro di cucina.

Noi crediamo che il romanziere polacco Joseph Conrad, autore di innumerevoli romanzi in inglese, abbia ragione quando scrive che

                «Lo scopo di un libro di cucina è unico e inequivocabile:
                 accrescere la felicità del genere umano»

Con i nostri libri abbiamo sempre provato a regalare un po’ di felicità.

Ci auguriamo che il 2021 possa essere scosso da una ventata di ottimismo che spazzi via il corona virus, anche grazie al vaccino finalmente in arrivo, e che noi scrittori possiamo tornare a incontrare i nostri lettori con gli appuntamenti dal vivo al quale eravamo da anni abituati. Purtroppo abbiamo dovuto cancellare decine di incontri, che i webinar su Zoom e su Facebook non hanno potuto sostituire, nonostante siano stati l’unico strumento per stare vicini.

Stiamo lavorando a diversi progetti, sia attraverso un rinnovamento totale dei nostri siti, che saranno presto collegati in un unico portale ottimizzato per gli smartphone, sia con progetti editoriali, sia con le iniziative dell’Accademia Italiana della Cucina, del Banco Alimentare e del FAI Scuola (Fondo Ambiente Italiano), organizzazioni no-profit con le quali siamo impegnati.

Con l’albero natalizio realizzato utilizzando i nostri libri pubblicati in sette lingue, vi facciamo giungere il nostro augurio pieno di speranze per il 2021, che possa portarci nuovamente convivialità, viaggi, cultura, incontri, eventi. Continuate a seguirci.

Clara e Gigi Padovani

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