UNA LANGA DAL VOLTO DI DONNA

La Langa è cambiata. Non è più terra della Malora, di povertà rassegnata, di individualismo, di aspri conflitti generazionali. Ora la Langa ha un volto di donna. Le colline, perfette nella loro cura, sono giardini che infondono serenità e dolcezza. Le vigne, nella loro impeccabile geometria, regalano emozioni nuove. La terra non è più bagnata da lacrime di donne che in silenzio hanno sopportato le offese alla loro dignità inferte da chi ha calpestato i loro diritti. 

Ora in Langa c’è una nuova generazione di donne: se le loro nonne o madri sono ancora cresciute in una società patriarcale che le relegava sempre un passo indietro rispetto agli uomini, oggi le loro figlie o nipoti hanno già fatto un gran passo avanti. Con determinazione, passione, tenacia, professionalità hanno conquistato il rispetto del mondo del vino. Sono laureate in enologia, economia, agraria, parlano ancora il piemontese ma conoscono più lingue straniere, sono cittadine del mondo, dimostrando una notevole capacità imprenditoriale. Sanno quali sono i veri valori della vita e ne fanno la loro bandiera. Anelano a una coesione di intenti, di aiuto reciproco, a una condivisione dei problemi e a un’inedita “sorellanza”. Il loro motto è non mollare mai.

Questo libro vuole essere un omaggio alla “rivoluzione rosa” sulle colline langarole, attraverso il racconto di oltre sessanta tra le protagoniste della nuova era enoica. Le abbiamo definite Barolo Girls, per un rimando a quella pattuglia di “giovani ribelli” che nel 1993 furono battezzati Barolo Boys: erano piccoli produttori, contadini, vignaioli che conquistarono i mercati internazionali con un nuovo modo di interpretare il “vino dei re” e attuarono una rivoluzione culturale e tecnica. Le divisioni tra modernisti e tradizionalisti oggi non esistono più; lo testimonia il racconto che si dipana in queste pagine: corale, partecipato, condiviso.

Per realizzare questo libro abbiamo “calpestato le vigne” e visitato le cantine di queste produttrici per quasi due anni, seguendo le lavorazioni tra i filari, da quando si va a scarsulè al momento magico della vendemmia, fino alla prima emozionante spillatura dalla botte del vino pronto per essere imbottigliato. 

Il nostro è stato un viaggio ricco di emozione, che ci auguriamo di essere riusciti a trasmettere in queste pagine, attraverso le storie in soggettivo delle viticoltrici intervistate. Ognuna di loro risponde a cinque domande più “personali” uguali per tutte ed espone le difficoltà, le speranze, la visione che ha del loro lavoro. 

Abbiamo anche riscritto la storia del Barolo attraverso alcune delle protagoniste di una meravigliosa avventura, che incomincia con una donna eccezionale, non a caso in odore di santità: Giulia Colbert, Marchesa Falletti di Barolo. 

Ogni Barolo Girl gestisce da sola, o con un team familiare, una cantina affermata, che spesso ha mantenuto come marchio il nome del fondatore, rigorosamente al maschile: per ogni azienda vinicola abbiamo riassunto in una scheda il suo sito internet, l’anno di fondazione, gli ettari di vigneto in proprietà, le bottiglie prodotte mediamente in un’annata, la percentuale di export del solo vino Barolo (impressionante: tutte vendono all’estero tra il 60 e l’80 per cento della produzione) e una MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva) emblematica. Questa non è l’ennesima guida enoica: è un repertorio di storie, testimonianze, sentimenti, sogni per il futuro, un ritratto inedito ed empatico di questo vino, spesso battezzato come “Re dei vini e vino dei Re”, che ora sta diventando a pieno titolo il vino delle “Regine di Langa”. 

Clara e Gigi Padovani
Langhe, settembre 2023- maggio 2025